di Tiziana Mazzaglia
Mentre in tutto il mondo i governi si arrovellano per garantire cure migliori, più rapide ed efficienti, l’Italia si distingue ancora una volta… ma in economia! Sì, perché secondo la Fondazione Gimbe, la spesa sanitaria pubblica nel nostro Paese è ferma al 6,3% del PIL, contro una media OCSE del 7,1%. Un trionfo del “meno è meglio” che ci regala un posto d’onore: fanalino di coda del G7. Evviva! Del resto, il nostro sistema sanitario ha deciso di puntare sulla prevenzione in modo radicale: prevenire la malattia… evitando di curare. Niente più attese infinite al pronto soccorso: ora basta non andarci! Liste d’attesa di mesi per una visita? Risolto: si aspetta direttamente la reincarnazione. La logica è chiara: meno si spende, meno si cura, più si risparmia. E i cittadini? Che imparino a usare rimedi della nonna, a consultare l’oroscopo per sapere quando vaccinarsi, o a farsi l’ecografia da soli con lo smartphone. E mentre gli altri Paesi investono per migliorare i servizi, noi perfezioniamo l’arte della resilienza, della pazienza e, perché no, anche dell’autoironia. Perché, si sa, ridere… fa bene alla salute. E almeno quella, per ora, non la tassano.
L”immagine allegata è stata creata con l’Intelligenza Artificiale.
