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L’IA sta per realizzare il sogno di poter parlare con gli animali

di Tiziana Mazzaglia

di Tiziana Mazzaglia

IMG_6383Da piccola chiedevo spesso a mia madre: “Come si fa a parlare con gli animali?” Mi sembrava impossibile che quelle creature con cui condividevo affetto, tempo e silenzi non potessero parlarmi davvero. Poi ho capito che le parole non sono sempre necessarie, che a volte basta uno sguardo, una presenza, un battito in sintonia per comprendersi. Vivendo con loro ho imparato che gli animali parlano con il corpo, con il respiro, con quella verità semplice che non mente. Ora, quel sogno infantile che custodivo nel cuore potrebbe diventare realtà grazie all’intelligenza artificiale. Strumenti innovativi stanno nascendo per tradurre miagolii e abbai in emozioni, bisogni e pensieri comprensibili agli esseri umani. App come MeowTalk e progetti di ricerca in tutto il mondo provano a dare voce a chi da sempre ci parla senza voce. La tecnologia tenta l’impossibile: capire l’invisibile, ascoltare il silenzio, tradurre l’amore. Come diceva Anatole France, «Fino a quando non hai amato un animale, una parte della tua anima rimane addormentata». Forse l’IA potrà aiutarci a risvegliarla tutta, a comunicare con chi ci ama con fedeltà muta. Forse la scienza riuscirà dove il cuore ha sempre tentato: abbattere la barriera tra specie e fare dell’empatia un linguaggio condiviso. E se un giorno potremo finalmente parlare davvero con i nostri amici a quattro zampe, sarà perché la poesia dell’amore ha trovato la sua voce nei circuiti di una macchina che sa ascoltare.

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