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Dove l’aria si tinge di grigio

di Tiziana Mazzaglia

di Tiziana Mazzaglia

Il 7 settembre ricorre la Giornata dell’Aria Pulita e ci ricorda l’importanza del tema dell’Inquinamento atmosferico e della salute pubblica. Immersi nel respiro affannoso delle città, dove l’aria si tinge di grigio, appare un manto invisibile che avvolge le vite e ne accorcia i giorni. In Italia, ogni anno, l’inquinamento atmosferico miete circa 80.000 vittime premature, un tributo silenzioso pagato al progresso. Le polveri sottili (PM2,5), insidiose e impercettibili, penetrano nei polmoni e nel sangue, causando malattie cardiovascolari, ictus e cancro. Il 14% delle morti per diabete di tipo 2 nel 2019 è stato attribuito all’inquinamento atmosferico, così come l’11% dei decessi per cancro ai polmoni. Il 99% della popolazione mondiale respira aria inquinata, una realtà che colpisce soprattutto i più vulnerabili: bambini, anziani e malati. In Europa, l’esposizione al PM2,5 ha causato 253.000 morti premature, mentre in Italia, nel 2022, si sono registrati oltre 48.600 decessi attribuibili a questo inquinante. «L’inquinamento atmosferico è il principale rischio ambientale per la salute pubblica», afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Eppure, nonostante le evidenze, l’aria continua a essere avvelenata da traffico, industrie e riscaldamenti domestici. Le città più colpite, come Milano, Roma e Torino, registrano livelli di inquinamento tra i più alti d’Europa. Per invertire questa tendenza, è necessario un impegno collettivo: ridurre le emissioni, promuovere la mobilità sostenibile e rinverdire gli spazi urbani. Solo così potremo restituire al cielo il suo azzurro e ai nostri polmoni l’aria pulita che meritano.

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