Israele, il killer che piange di Ernesto Marzano

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

Ernesto Marzano narra con il suo nuovo libro storico sul conflitto storico Israele-Palestinese, edito da Aracne editore.

Presentazione del libro “Israele, il killer che piange” di E. Marzano, Arakne, Roma 2015.

Ernesto Marzano, economista, scrive “Israele, il killer che piange” e si pone non solo come narratore, ma in particolare come testimone, anche oculare. Un autore che prima di narrare compie il suo viaggio negli inferi, come Enea e Dante, al fine di scrivere un’opera da lasciare ai posteri e che, già adesso, appare come “divina”. Divina, perché insegna a non osservare come il “falco levato” in cielo di cui parla Eugenio Montale, nella poesia “Spesso il male di vivere ho incontrato”, ma Marzano con il suo esempio testimonia come la storia di tutti i giorni vada vissuta, con la propria presenza e con la consapevolezza di essere in dovere di raccontare senza tacere. Ciò che è visto dai proprio occhi deve divenire logos, quindi parola raccontata e incisa su carta, per far sì di non dimenticare e di riflettere su quando male si sia già compiuto. Un libro che può essere letto come messaggio di pace, perché porta a riflettere su fatti “orrificanti”. Lui stesso dice presentando il suo volume: «La mia motivazione per scrivere questo libro è duplice: da una parte io ho visto cosa fa Israele ai Palestinesi, nella terra dei Palestinesi, nella casa dei Palestinesi, nella famiglia dei Palestinesi. Che oggi succeda questo è orrificante. La seconda motivazione viene dal fatto che io ho rimbalzato contro il muro Israeliano, ho visto cioè, ho toccato con mano, che se tu non appartieni a questo gruppo non hai il diritto di entrare nella stanza dei bottoni

 

 

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