Pupi, maschere, ruoli: soggetti pirandelliani espressi con matite e colori

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

 

“Siamo tutti pupi” dalla celebre frase di Luigi Pirandello al titolo di una mostra d’arte di Martina Vanda.

 

In foto Martina Vanda, fonte google.

In foto Martina Vanda, fonte google.

Il Teatro Scuderie Villino Corsini di Villa Pamphilij a Roma ospita, fino al 28 giugno p.v., opere di Martina Vanda, artista, designer, illustratrice. La mostra prende il nome da una celebre frase di Luigi Pirandello: «Siamo tutti pupi». I soggetti di disegni e dipinti esposti, infatti ricalcano le tematiche pirandelliani espresse nelle sue opere principali, come “La patente”, “Uno nessuno e centomila”, “La carriola”, “Marsina stretta”. L’uomo è immerso in una società che gli impone etichette sociali, è uno, ma chi gli vive attorno lo vede con i propri filtri e si riduce, quindi ad avere tante identità: uno nessuno e centomila. Un individuo che si ritrova a fare i conti con maschere, ruoli, stati sociali, come il giudice in “La carriola” e il maestro in “Marsina stretta”: c’è una continua lotta tra la vera identità e ciò che la società ci impone. Una mostra artistica, quindi a carattere letterario e psicologico, in una trilogia culturale che cattura lo spettatore trasmettendogli nuovi impulsi e riflessioni.

Per approfondimenti si consigliano i link:

Tiziana Mazzaglia, Dalla Commedia dell’Arte al Novecento: Identità nascoste, in «SocialNews», 13/11/2013, http://www.socialnews.it/cultura/9639

Tiziana Mazzaglia, L’identità e le etichette sociali: un percorso narrativo- teatrale, in «SocialNews», 05/12/2013, http://www.socialnews.it/angolo-della-scuola/9869

Tiziana Mazzaglia, Un Nobel italiano: Luigi Pirandello, in «Lecanoedelweb», 09/11/2014, http://www.lecanoedelweb.it/un-nobel-italiano-luigi-pirandello/

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