Intervista a Rosa Sigillò di MIDA PRECARI

Intervista a Rosa Sigillò di MIDA PRECARI

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

Rosa Sigillò di MIDA PRECARI parla della manifestazione del 17 marzo 2015. 

 

intervrosa1Rosa ti ringrazio per aver accettato la mia intervista e per iniziare chiedo di illustrare il MIDA.

«MIDA è l’acronimo di Movimento Insegnanti Da Abilitare nato nel 2008 da un gruppo di insegnanti, con l’intento di fare attivare i corsi abilitanti. Si tratta di un movimento libero, apolitico, asindacale, gratuito senza iscrizioni e tesseramenti. La nostra attività consiste nel relazionarci con docenti, sindacati e politici, per trovare soluzioni comuni finalizzate al bene della scuola. Abbiamo anche un gruppo su facebook : “MIDA PASsione scuola».

Rispetto alle aspettative nutrite prima della manifestazione, quali sono stati i riscontri?

«I riscontri sono stati sicuramente positivi prima di tutto, perché eravamo sicuri dell’alto numero dei partecipanti, poi gli incontri avuti con i parlamentari si sono rivelati positivi: come al solito, siamo stati accolti bene da politici, che hanno manifestato la loro solidarietà. Il mattino siamo stati accolti sia alla Camera sia al Senato. Il loro intento è di trovare una soluzione per il bene comune: hanno manifestato di comprendere tutte le preoccupazioni dei precari e ne capiscono anche, il rischio cui vanno incontro, infatti, ci hanno dato degli appuntamenti per poter discutere serenamente».

Verso quali prospettive vogliono approdare i precari della scuola?

« Sicuramente, l’immissione in ruolo, per continuare il proprio lavoro e alla luce di questo attendiamo che Renzi ascolti il popolo italiano guardando alla scuola, non come ad una struttura architettonica, ma come ad un’istituzione composta da esseri umani e soprattutto che, il numero di quattromila manifestanti smuova in lui qualcosa per riflettere su cosa si intente per buona scuola e per bene della scuola».

Che cosa chiedono principalmente i precari di MIDA?

«Quello che chiediamo è lo scorrimento delle graduatorie per cui ottantamila persone hanno investito la propria vita».

(Intervista telefonica).

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