Foto di Henri Cartier-Bresson all’Ara Pacis

Foto di Henri Cartier-Bresson all’Ara Pacis

di Tiziana Mazzaglia  @TMazzaglia

 

Anniversario della morte dell’artista Henri Cartier-Bresson festeggiato con una mostra fotografica. Roma, Museo Ara Pacis (26 settembre 2014- 25 gennaio 2015).

Henri Cartier-Bresson, fotografo del XX secolo, sosteneva: “È la vita che mi interessa, e quindi sempre la prossima foto.” Parole che rievocano quelle di Stendhal: “Il romanzo è uno specchio che percorre le strade”. Una comunione di pensieri espressa attraverso due forme artistiche differenti, ma il tema centrale, il protagonista rimane lo stesso ed è la realtà. Attraverso le immagini catturate negli obiettivi delle foto è possibile ripercorrere le strade del ventesimo secolo in attimi catturati per l’eternità. Sempre proteso al futuro, alla novità, all’originalità. Una delle sue celebri fasi, infatti è stata: “A volte mi chiedono: -‘Qual è la foto che preferisci tra quelle che hai realizzato?’- Non saprei, non mi interessa. Mi interessa di più la mia prossima fotografia, o il prossimo luogo che visiterò.” Una continua ricerca, la sua, per immortalare testimonianze. Uno stile realistico che si avvicina ai film di Rossellini e De Sica, in cui è la vita della strada, del popolo, a segnare la storia, dal Surrealismo alla Guerra Fredda, dalla Guerra Civile Spagnola alla seconda Guerra Mondiale e alla decolonizzazione. Anni significativi per la vita dell’artista e per tutta l’esistenza. Sono infatti, gli anni il punto cardine che scandisce la mostra e sono stati ricondotti a tre fasce cronologiche: 1926 al 1935 (amicizia con i surrealisti e i primi grandi viaggi); 1936 al 1946 (impegno politico con la stampa comunista e l’esperienza del cinema); 1947 al 1970 (collaborazione con la cooperativa Magnum Photos). Da qui si sono diramati i temi centrali che hanno scandito otto tappe del percorso didattico, in cui si articola la mostra di oltre 500 opere tra fotografie, disegni, dipinti, film e documenti; 350 stampe vintage d’epoca; 100 documenti tra cui quotidiani, ritagli di giornali, riviste, libri manoscritti, film, dipinti e disegni. Le tappe sono: 1. Prime fotografie: gli anni di apprendistato, i rapporti con gli americani a Parigi, le influenze fotografiche, il viaggio in Africa. 2. Viaggi fotografici: il Surrealismo, il “caso oggettivo”, le peregrinazioni fotografiche in Spagna, Italia, Germania, Polonia e Messico. 3. L’impegno politico: New York con Paul Strand e il Nykino group, Parigi con Jean Renoir e l’Associazione degli artisti e scrittori rivoluzionari (AEAR), la stampa comunista con Robert Capa e Louis Aragon. 4. Le guerre: il film sulla Guerra civile spagnola, l’attività durante la Seconda guerra mondiale (fotografo dell’esercito, prigioniero, fuggiasco, combattente della Resistenza) per documentare il ritorno dei prigionieri. 5. Il reporter: La fondazione dell’Agenzia Magnum Photos, i reportage in Cina e in India, i funerali di Gandhi. 6. Il reporter professionista: Il primo fotogiornalista a entrare in URSS dopo la morte di Stalin. E poi Cuba, “L’Uomo e la Macchina” e la serie Vive la France. 7. La fotografia dopo la fotografia: La fine dei reportage e una fotografia più contemplativa. Ricompare il disegno. 8. Ricognizione: il tempo della ricognizione, la riconsiderazione degli archivi (dai documenti al lavoro), mostre retrospettive e libri. L’ iconizzazione di Henri Cartier-Bresson. I temi della mostra sono riportati nel catalogo che è sì illustrativo, ma ancor di più è oggetto di testimonianza storica in cui non manca una sezione relativa al film sulla Guerra civile spagnola, i servizi fotografici realizzati durante la Seconda guerra, i reportage in Cina e in India e i funerali di Gandhi, la faccia dell’URSS dopo la morte di Stalin e ancora Cuba.

La mostra è stata promossa da Centre Pompidou di Parigi, in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico –Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali Prodotta da Contrasto e Zètema Progetto Cultura. A cura di Clément Chéroux. Catalogo e guida alla mostra Contrasto. In collaborazione con Banche tesoriere di Roma Capitale: BNL Gruppo BNP Paribas, UniCredit, Banca Monte dei Paschi di Siena; Vodafone. Con il contributo tecnico di American Express Aeroporti di Roma; Atac; Dimensione Suono Due; La Repubblica. Servizi di vigilanza Travis.

Per informazioni:

Luogo Museo dell’Ara Pacis, Lungotevere in Augusta, Roma

Apertura al pubblico dal 26 settembre 2014 al 25 gennaio 2015

dal martedì alla domenica ore 9.00 – 19.00

il venerdì e il sabato la mostra è aperta fino alle 22.00

Info Mostra 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)

www.arapacis.it, www.museiincomuneroma.it

http://www.arapacis.it/mostre_ed_eventi/mostre/henri_cartier_bresson

Twitter: @museiincomune @Contrastobooks #BressonRoma

Facebook: MuseoAraPacis – Contrastobooks

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