A Torino la Madonna del Divino Amore

A Torino la Madonna del Divino Amore

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

 

Fino al 28 giugno presso la Pinacoteca Agnelli di Torino.

Madonna del Divino Amore, Raffaello Sanzio (1516 circa) olio su tavola 140x109cm, Museo nazionale di Capodimonte, Napoli.

Madonna del Divino Amore, Raffaello Sanzio (1516 circa) olio su tavola 140x109cm, Museo nazionale di Capodimonte, Napoli.

 “La Madonna del Divino Amore”, conservata presso il Museo di Capodimonte di Napoli dal 17 marzo al 28 giungo sarà traportata nella Pinacoteca Agnelli di Torino. Dipinta da Raffaello nel 1516, secondo quanto attesta Giorgio Vasari, sarebbe stata eseguita su commissione di Lionello da Carpi, signore di Meldolla e tramandata al nipote cardinale Rodolfo che la portò con sé a Roma. Il nome della tela non risala all’autore ma è tardo rispetto all’opera, compare per la prima volta nel 1824 in uno scritto di Friedrich Rehberg “Rafael Sanzio aus Urbino”, Monaco di Baviera, Fleischmann, pg. 64 e tavola 31, tradotto in italiano da Longhena.

La tela mostra in primo piano la Madonna con Bambino delicatamente accostato al grembo e intento a giocare con san Giovanni. Una scena di quotidianità, in cui i personaggi appaiono immersi nella nostra dimensione sociale e quindi personaggi reali e non di valenza simbolica. Questo particolare denota una profonda fede dell’artista e anche del committente. Non manca una connotazione precisa e calcolata delle figure, poste volutamente in posizioni che assumono un’immagine unitaria piramidale: in una diagonale tracciabile sulla gamba sinistra della Madonna si prosegue con Gesù Bambino che è attratto dalla croce di San Giovanni. L’elemento della croce ha un forte richiamo alla passione, a quella croce che da uomo prenderà su di se, per salvare l’umanità. L’opera nel contesto è stata valutata da studiosi come ‘rigida’ nelle espressioni dei personaggi ed è stata, quindi ipotizzata una lavorazione in botteghe di apprendisti di Raffaello.

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