Una mattina d’improvvisa primavera

Una mattina d’improvvisa primavera

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

tumblr_nnyqgqkEsx1s8plm7o1_1280Piove.

Piove gocce lontane

sottili

il cui scroscio sembra più un ticchettio d’orologio…

oh no, no,

ora lo sento meglio,

più chiaro,

non è un ticchettio di orologio,

ma pare un battito di un cuore:

flebile, quasi rauco e sembra sillabare qualcosa.

Sembra stia chiamando qualcuno.

Sembra raccontare una storia:

la sua storia immagino!

Allora, mi rannicchio accanto al vetro della finestra con l’orecchio appoggiato e cerco di ascoltare la sua storia per potervela poi raccontare.

Non riesco a dormire,

sono ancora frastornata da pezzi del passato che ritornano come schegge di un vetro ormai composto in tutta la sua forma.

Tutto aveva un senso e io non volevo vederlo,

ero felice di vivere nella mia illusione d’amore,

anche con alti e bassi,

perché ricercavo disperatamente un amore mai avuto.

L’ho bloccato da tutto:

chat, telefono, social.

È come se adesso io fossi sott’acqua,

in una dimensione con altri suoni, con il vuoto e l’assenza del mondo terreno.

Voglio stare in assenza di tutto quello che era stato solo, p

erché io lo volevo.

Per ora il dolore è grande quanto l’amore che ho provato.

E così,

fu sera d’un giorno d’inverno,

in cui tutto era gelido, tranne il mio cuore.

Capii

ad un tratto

che l’amore arriva quando e come vuole,

non ha regole.

E tocca a noi decidere se coglierlo o farselo passare accanto…

almeno così pensiamo…

e invece no!

L’amore se ti passa accanto ti travolge e non ti lascia scelta.

Anche se… anche se… gli “anche se…” non hanno radici in un campo in cui è spuntato l’amore.

È come un varco che si apre sotto i tuoi piedi e ti modifica la vita.

Puoi scegliere solo le modalità,

perché quelle si costruiscono in due, poi non ti resta che vivere edificando dentro quel varco:

scrigno imprevedibile di emozioni.

E ti ritrovi a viaggiare sentendo voci nella testa, che ti riportano alla ragione e ti ricordano cosa hai sempre sognato,

ma intanto non cambi rotta e vai avanti e le ferite non ti fanno mai più male dell’amore che vivi.

E fu mattina!

Una mattina d’improvvisa primavera!

Tiziana Mazzaglia, Gennaio-Marzo 2020

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