Stroncato dal ddl … e non solo!

Stroncato dal ddl … e non solo!

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

La quanto triste quanto vera storia di un professore precario che dal ddl ottiene solo ingiustizie.

È la professoressa Sandra Zingaretti a raccontarlo condividendo su un gruppo Facebook (#waterlooscuola) un post con riportato un messaggio da Lei ricevuto:

 

«E poi ti arriva questa lettera via mail e ti ribolle il sangue:

“Sono amareggiato. Sono stanco e deluso. E sono malato. Proprio per questo sarò tagliato fuori dal mondo della scuola a cui finora ho dato tutto me stesso.
Sono un docente di filosofia e scienze umane, ho 39 anni, sono abilitato, sono primo della II fascia e ho conseguito due costosi master.
Purtroppo ho un’invalidità civile permanente causata da un incidente subíto, un pace-maker per sostituzione di valvola mitrale a cui si aggiunge una cura a vita con il Cumadin e, dulcis in fundo, ho una protesi all’acetabolo dell’anca. E io, in queste condizioni e con queste qualifiche, dovrò rifare un concorso??? …quando entrerà di ruolo gente che si è abilitata coi miei stessi criteri selettivi ma con voti inferiori o che non ha mai insegnato??? Non me ne faccio una ragione, ero convinto di avercela quasi fatta… E invece no, al governo compiono sulla nostra pelle e sulla mia salute, l’ennesimo rimescolamento delle carte. Sono giorni che dormo sí e no un paio d’ore e nelle mie condizioni non è esattamente consigliabile. Ho dato anima e corpo alla scuola, gli studenti sono la mia vita e la mia energia e i ragazzi mi ricambiano con affetto e stima. Anzi, sono proprio loro a riconoscermi la capacità di ascoltare i loro bisogni e di essere il loro punto di riferimento, per non parlare della stima delle famiglie in dieci anni di servizio… Niente. Tutto vanificato. Tutto azzerato. Un colpo di spugna ed ecco risolto il problema dei precari. Che poi questi precari siano abilitati e siano docenti storici, cosa importa a quelli del MIUR? Che poi qualcuno nell’attesa si sia ammalato, cosa importa a quelli del MIUR? Ora, finirò in un limbo dal quale non uscirò mai più perché ditemi, quale Dirigente Scolastico mi sceglierebbe viste le mie condizioni di salute???”».

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