Monet in mostra a Torino

Monet in mostra a Torino

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

In mostra capolavori provenienti dal Musee d’Orsay, mai giunti prima in Italia.

Calude Monet, L'estate, 1875.

Calude Monet, L’estate, 1875.

Claude Monet, considerato maestro dell’Impressionismo sarà il protagonista di una mostra d’arte che si terrà presso la Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Torino, dal 2 ottobre p.v. al 31 gennaio 2016. Si tratta di un percorso curato dal conservatore del Musee d’Orsay, Xavier Rey, che ha portato circa quaranta opere a Torino, dove per allestire la mostra ha potuto collaborare con la conservatrice della GAM, Virginia Bertone. Oscar-Claude Monet, nato il 14 novembre 1840, al numero 45 di rue Lafitte, che abbandona nel 1845, a causa di motivi lavorativi del padre, commerciante, e in cui ritornerà anni dopo. Una figura importante nel corso della sua formazione è stato il maestro Eugène Boudin, che lo indirizza verso una pittura di paesaggio. Così, Monet abbandona i primi disegni di caricature. Studia arte, ma diventa antiaccademico, in quanto sente di dover costruire un’opera non deve ricercare la precisione riproduttiva, bensì la creatività. Si dedica alla pittura all’aria aperta con la scuola di Barbizon. Preferisce i naturalisti come Daubigny, Rouseau e Corot, mentre critica Delacroix. Frequenta l’Accadémie Suisse, un atelier di pittura senza maestri e conosce qui Pissarro, poi la Brasserie des Martyrs, un luogo d’incontro di giovani artisti. Nel 1861 parte soldato nel Marocco, dove si immerge in paesaggi che caratterizzeranno la sua pittura negli anni successivi. Tra il 1859 e il 1871 vanta dei suoi primi successi e nel 1874 si fa ricorrere la nascita dell’impressionismo e la fase più produttiva è quella vissuta ad Argenteuil. Alla morte della moglie Camille, nel 1879 vive un periodo di profonda tristezza e si dedica alle nature morte, poi si sposta in Normandia in cerca d’ispirazione, fino a quando nel 1883 arriva a Giverny dove vive in solitudine. Negli anni Novanta si dedica al simbolismo con una nuova sensibilità e inizia il ciclo della Cattedrali di Rouen. Una vita intensa e vissuta sempre con spirito libero, al contatto di una natura che rispecchia l’animo in una sorta di dialogo interno che prende forma nelle opere d’arte. Un artista che ci ha donato un ricco bagaglio artistico con cui, solo attraverso la visione possiamo partire per immaginari introspettivi.

Back to Top