Avvocati e magistrati: senza confronto non c’è futuro

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

 

La prima puntata della trasmissione “Pizza Verga”, condotta dall’avvocato Giuseppe Lipera, registrata e andata in onda il 31 ottobre 2014, ha avuto come ospite l’avvocato Enrico Trantino.

Avvocato Enrico Trantino.

Avvocato Enrico Trantino.

L’avvocato Enrico Tarantino, invitato a partecipare alla prima trasmissione di “Piazza Verga”, il Salotto della Giustizia”, condotta dall’avvocato Giuseppe Lipera, ha affrontato tematiche umane e professionali di chi esercita la Giustizia. Tra tutte le argomentazioni interessanti, una spicca come massima: «gli avvocati devono condividere anche momenti ludici». Antropologicamente parlando, (parola composta dal greco andropos più logos, rispettivamente, uomo e parola. Il vocabolo la indica come quella disciplina che studia l’evoluzione degli esseri umani) infatti, il gioco, dal latino ludo, is, è un termine con cui si indica una sfera umana, che si può definire, oggi, come “ricreazione”, ovvero il momento in cui l’animo si ricrea attraverso una sospensione dalle normali attività. Una sorte di intervallo, infatti, se ci pensiamo, l’intervallo scolastico è chiamato anche il momento della ricreazione. Un arco di tempo limitato e ben delimitato in cui, quasi si ritorna bambini, dimenticando i ruoli dettati dalla società e si può essere se stessi, liberi da ogni maschera, da ogni conformità. Basta citare l’esempio pirandelliano della novella “La carriola”, in cui il protagonista proviene proprio dal mondo della giustizia, ed è un giudice: stretto nel suo ruolo, non sa più ascoltare la voce del suo cuore e si identifica solo in mille etichette perdendo il contatto con la sua essenza, la sua interiorità. In una scena avviene il ribaltamento, la presa di coscienza e questo lo si ha proprio attraverso il gioco: infatti, il giudice entra nel suo studio, chiude la porta a chiave e inizia a giocare trascinando la cagnolina dalle zampe, a mo’ di carriola, rievocando i tempi dell’infanzia e sentendosi finalmente se stesso. Questo è uno degli esempi classici di come il gioco sia una sorta di liberazione. Altri esempi sono i riti che praticavano i primi uomini sulla terra, tutti basati su danze e quindi momenti di mimesis, in cui il proprio ruolo cedeva il posto all’imitazione, proprio per staccare dalle attività della quotidianità. Lo stesso si può dire di tutti i riti propiziatori, legati alla caccia, alla guerra, ai cicli dell’agricoltura, fino al sorgere del teatro. San Francesco stesso voleva che i suoi frati vivessero momenti di attività ricreativa e questo è documentato nelle Fonti Francescane. In questo stesso modo l’avvocato Trantino programma incontri tra avvocati, in particolare, in quanto Presidente della Camera Penale di Catania, organizza convegni e incontri in cui non mancano momenti conviviali, volti al fine di unire i singoli avvocati vincendo la solitudine che caratterizza questo mestiere come un pericolo. Pericolo che era già noto nei monasteri, perché conduceva il religioso alla depressione. La comunione tra i vari membri dell’ordine scaturisce da questa puntata come fondamentale per un futuro di tolleranza, confronto e dialogo verso una Giustizia uguale per tutti. Una puntata che può essere letta in sintonia con l’Expo 2015, il cui tema è “Nutrire il pianeta”, nella visione di una Giustizia che va nutrita per poter sopravvivere in maniera umana.

Avvocato Enrico Trantino e avvocato Giuseppe Lipera.

Avvocato Enrico Trantino e avvocato Giuseppe Lipera.

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