Antonio Ligabue in mostra per i 50 anni dalla morte

Antonio Ligabue in mostra per i 50 anni dalla morte

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

Palazzo Bentivoglio, Gualtieri, Reggio Emilia, 31 maggio- 8 novembre 2015.

Antonio Ligabue, “Tacchini” del 1938, olio su compensato, cm 49x59, particolare.

Antonio Ligabue, “Tacchini” del 1938, olio su compensato, cm 49×59, particolare.

Antonio Ligabue (Zurigo, Svizzera, 18 dicembre 1899 – 27 maggio 1965), artista noto per la capacità di raffigurare il mondo a lui circostante. Era stato definito infatti naïf, ma secondo Anatole Jakovsky “resterà uno dei grandi enigmi del nostro tempo”. Vicino anche allo stile primitivo per la ricchezza di scenari naturali tra la giungla e il bosco, ma sempre al di là dei contesti cittadini: al margine di una società industrializzata, nella ricerca di un mondo primordiale, naturale e non dettato da leggi umane ed etichette sociali. Questo suo voler stare lontano dei centri cittadini sfocia, nelle sue opere, in una ricerca di solitudine, che caratterizza tutta la vita dell’artista. Nel suo dipinti, così come appare molto evidente l’isolamento volontario, appare, anche una voglia d’imporsi all’emarginazione umana, in una ricerca di contatto e di comunicazione che viene affidata solo alle sue opere. Il repertorio degli animali da lui ritratti, da un punto di vista psicologico riflettono lo stato d’animo dell’artista, in cui sogno e realtà vivono il loro idillio: il grande ragno denota la sua voglia di tessere la propria tela al riparo della società, da cui si sente in contrasto; farfalle e uccelli denotano la voglia di libertà; gli animali da lui raffigurati denotano tratti quasi umani e spesso appaiono in dialogo tra di loro, come ad esempio i “Tacchini” del 1938, olio su compensato, cm 49×59. Secondo Vittorio Sgarbi

«Ligabue era l’artista che si poteva finalmente guardare e capire senza vergognarsi di essere ignoranti, orgogliosi anzi di provenire dalla stessa sua cultura; Ligabue era anche l’artista che si poteva indicare come modello di cultura anti-intellettualistica, anti-borghese, anti-elitaria, comprensibile della gente comune». (Antonio Ligabue, Milano, Palazzo Reale, 2008, Catalogo Ricci editore, pg.32).

La mostra realizzata a Palazzo Bentivoglio, Gualtieri, Reggio Emilia, al fine di celebrare il cinquantesimo dalla morte di Ligabue, sarà allestita dal 31 maggio fino a giorno 8 novembre p.v. ed ospiterà più di cento opere tra disegni e dipinti. Si tratta di un’occasione in cui poter riflettere sui rapporti umani, sulla solitudine e sulla forte valenza simbolica del mondo animale, che regola la propria vita su leggi primordiali.

Per informazioni: 

http://www.museocanova.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=37&Itemid=85&lang=it

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