Un’esperienza di co-gestione

Un’esperienza di co-gestione

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

Quando la scuola produce cultura ed è al servizio dei ragazzi. Una scuola che sa guardare oltre, Ist. Professionale di Stato, Daniele Marignoni- Marco Polo.

download (15)Ore 08,05, del 9 Aprile 2013, suona la campana e scandisce l’inizio di una giornata diversa dalle altre. I ragazzi, senza zaino, esclamano: «Oggi la scuola la facciamo noi». Sì, perché nell’Istituto Professionale di Stato, Daniele Marignoni- Marco Polo, di Milano, c’è in atto l’attività di co-gestione. Alunni, docenti, ex-alunni, ospiti tutti insieme per imparare la vita dalla vita. Una giornata di studio “specchio che percorre le strade” , come direbbe Stendhal. L’ Istituto comprende due sedi, la centrale in via Melzi d’Eril, in pieno centro, tra corso Sempione e l’arco della pace e una piccola sede distaccata, in via Demostene, sita in zona periferica . Il Dirigente scolastico, Prof. Pietro De Luca ci racconta come ha vissuto quest’attività: «L’esperienza della co-gestione del 9 aprile scorso, ha avuto senz’altro una ricaduta positiva all’interno della scuola. E’ stata innanzitutto la prima volta che veniva organizzata con il coinvolgimento attivo di studenti e docenti, ed ha prodotto sicuramente una presa di coscienza da parte dei ragazzi che nella scuola, oltre al lavoro privilegiato della didattica curriculare, può trovare (e trova spazio) lo svolgimento di una didattica allargata a temi sociali, o di approfondimento, che mirano ad arricchire le loro competenze ed a sviluppare in loro l’autonomia e la corresponsabilità. Pur essendo il primo tentativo, come dicevo, la ricaduta è stata estremamente positiva, sia per i temi affrontati, sia per la serietà nella partecipazione. La scuola assolve interamente al proprio compito se attraverso il lavoro istituzionale e le  forme di compartecipazione alla costruzione dei saperi, in grado di far comprendere agli studenti il proprio ruolo positivo nel perseguire un sempre  maggiore e democratico sviluppo della nostra società. La buona riuscita e la risposta seria e consapevole dei ragazzi  è uno stimolo a proseguire su questa strada». Anche i ragazzi, intervistati si sono mostrati interessati e coinvolti in progetti educativi attuali volti a conoscere la propria società in cui stanno crescendo e dovranno trovare il loro ruolo. Jenny di IV N ha detto: «Mi  ha colpita l’incontro con gli ex-studenti, perché mi ha fatto riflettere molto sul mio futuro»; Karina, di IV N, dice: «Mi ha colpita molto l’incontro con la vittima di mafia e la collaboratrice di Libera, perché ho avuto esempi di esperienze dirette di impegno civile»; Diana Capristan, di IV N, dice: «L’ incontro con gli ex-studenti mi ha interessato, perché ho avuto informazioni dai ragazzi riguardo il mondo del lavoro»; D. Reins Rey Villanueva, di I M, dice: «Sono stato affascinato dall’iniziativa di pallavolo, perché ho avuto la possibilità di giocare con gli altri studenti della scuola ed è stata anche un’opportunità per approfondire le conoscenze, tra ragazzi della scuola, soprattutto per me che frequento il primo anno»; Bilotta Cecilia e Klein Gaia, di IV M, dicono: «L’incontro con gli ex-alunni è stato interessante per trarre consigli sul mondo del lavoro»; Santillan Kristopher Rayan, di IV M, dice: «L’esperienza è stata positiva, perché ha permesso di uscire dalla campana di vetro in cui siamo soliti vivere e ci ha trasportati nella realtà». L’utenza del Marignoni-Polo comprende una ventaglio colorito di etnie varie, ragazzi e ragazze diversi per religione, cultura popolare, mentalità, ma che vivono insieme diverse esperienze, per sei, sette ore al giorno. Sorridenti, curiosi e interessati. Una co-gestione che implica un coinvolgimento collettivo, con il fine di trattare tematiche extra programma inerenti ad informare aprendo varchi su tematiche altrimenti taciuti. Non si studia sui libri, ma con uno sguardo alla vita e incontriamo gli ex-allievi dell’Istituto che raccontano le loro esperienze lavorative, il fruttuoso stage svolto a scuola con il progetto alternanza scuola-lavoro che ha aperto le porte all’assunzione. Gli incontri sulla legalità per informare sui disagi sociali che popolano il nostro quotidiano con rischi e doveri per saper vivere in una società in cui “l’inaudito accade ogni giorno” ( I. Bechmann) è doveroso ampliare i programmi scolastici guardando oltre. Gli incontri sulla mafia al Nord per affrontare un discorso su cui per troppo tempo ha regnato l’omertà. Esempi di vite sacrificate nella lotta per la verità, vite di ragazzi trascinati in un vortice di violenza che sottovalutavano e l’esperienza di chi lavora in questo settore per salvare il salvabile, come le associazioni S.A.O. e Libera. Le attività lasciano un varco anche al post-giornata, in modo da poter coltivare i propri interessi con approfondimenti. Dalla biciclettata anti-mafia, del 21 Marzo, per ripercorrere i luoghi Milanesi in memoria di episodi collegati alla mafia, all’incontro di persone che hanno deciso di percorrere in vespa un cammino da Palermo a Milano e per finire all’organizzazione della commemorazione della strage di Capaci del 23 maggio.  Le attività svolte hanno lasciato un varco anche al post-giornata, in modo da poter riflettere, ascoltare la risonanza di quanto appreso e lasciare anche la possibilità di proseguire in questo cammino.

Tiziana Mazzaglia, Quando la scuola produce cultura ed è al servizio dei ragazzi. Una scuola che sa guardare oltre, Ist. Professionale di Stato, Daniele Marignoni- Marco Polo, in «L’informatore delle autonomie locali», 24/04/2013  http://www.linformatore.info/?p=487

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