Un gay può guidare? Una patente con cravatta e tacchi a spillo

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

 

Una drammatica vicenda di un giovane a cui è stata revocata la patente in quanto lui ha dichiarato di essere gay. Difeso dall’avv. Giuseppe Lipera di Catania.

In foto, Danilo Giuffrida, Catania.

In foto, Danilo Giuffrida, Catania.

In foto, avv. Giuseppe Lipera, Catania.

In foto, avv. Giuseppe Lipera, Catania.

Molto spesso la realtà si colora di episodi talmente folli da apparire irreali, come la vicenda di un giovane catanese, Danilo Giuffrida, la cui unica colpa è stata di essere omosessuale. Una vicenda finita in Tribunale, che grazie alla difesa dell’avvocato Giuseppe Lipera si è anche conclusa con un risarcimento. La sospensione della patente in seguito ad una visita di leva, in cui rivelata la notizia come un disturbo dell’identità sessuale è stata poi, trasmessa alla motorizzazione e quindi al Ministero dei trasporti. A distanza di tempo, il ragazzo ha ricevuto comunicazione della sospensione della patente di guida ed ha avuto inizio il dramma. Dopo che il TAR ha provveduto ad annullare l’assurdo provvedimento di sospensione, l’avvocato ha citato dinanzi il Tribunale civile di Catania, per ottenere il risarcimento del danno, sia il Ministero della Difesa che il Ministero dei Trasporti. Sono trascorsi quattordici anni prima di giungere ad una pronuncia della Corte di Cassazione. Il Tribunale Civile di Catania, Giudice il dott. Ezio Cannata Baratta, dopo aver accertato tutta la documentazione, ha compreso la drammaticità e la follia del caso e ha condannato il Ministero dei Trasporti e il Ministero della difesa ad un risarcimento di cento mila euro. Somma, poi ridotta dalla corte d’appello a ventimila euro. La Cassazione ha quindi espresso una sentenza a difesa e tutela del ragazzo mostrando umanità e rispetto e, ritenendo irrisoria la somma stabilita dalla Corte di Appello etnea, ha disposto l’invio di tutti gli atti alla Corte d’Appello di Palermo affinché si riconosca al giovane Giuffrida un risarcimento certamente più elevato e soprattutto congruo al tipo di offesa ricevuta.In foto, avv. Giuseppe Lipera, Catania. Umanità e rispetto: elementi che spesso vengono a mancare nella nostra società. Un mix di elementi dal sapore pirandelliano, in cui gli individui sono costretti a vivere stretti nelle etichette sociali, come fossero oggetti deposti negli scaffali di un supermercato e una sola scritta “omosessuale” può essere recepita come “pericoloso” annullando, quindi, ogni altra scritta, come ad esempio “essere umano”. Una storia che ha i suoi aspetti, anche comici, adesso che si è risolta bene, ma è soprattutto un punto di spunto su cui riflettere per guardare il mondo senza filtri se non con la ragione.

In foto, Danilo Giuffrida, Catania.

In foto, Danilo Giuffrida, Catania.

 

 

News del 01/02/2017 in attesa di rimborso https://www.facebook.com/Liperiani/videos/1219229671464411/

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