Tra Chiesa e Papato: guida allo studio

Tra Chiesa e Papato: guida allo studio

 

di Tiziana Mazzaglia  @TMazzaglia

 

In Europa nel secolo X la Chiesa attraversa un periodo di crisi. Il Papa viene accusato di non esercitare solo il potere spirituale affidatogli, ma di interferire, anche, in quello spirituale dell’Imperatore. Da qui una serie di attriti e accordi.

Gregorio_IXNel X secolo, in Europa, vari vescovi e preti si mostrano legati ad interessi terreni, mondani e trascurano la pastorale, inoltre, sono accusati di corruzione e concubinaggio. Una delle peggiori accuse era la “simonia”, cioè, il commercio di reliquie e di beni sacri e spirituali, utili a rendere un luogo di culto un punto di passaggio, per i fedeli e quindi, motivo di incremento delle offerte economiche lasciate in cambio di grazie. Chi avverte una profonda vocazione cerca Dio nel contatto con la natura e si isola dal mondo, la meditazione diviene un mezzo per purificare l’animo sull’esempio della regola di San Benedetto “Hora et labora”. Nascono, così, gli eremiti, coloro che si ritirano in luoghi solitari a contatto con la natura per riuscire a dialogare con Dio. Si tratta di una forma di spiritualità molto profonda e mistica, nonché di una vita sacrificata a molta sofferenza. Nel 1054 si assiste ad uno “scisma d’Oriente” che vede la divisione della Chiesa in due, Cattolica e Ortodossa. Dopo il 1054 si diffondono i monasteri, in particolare quelli di Cluny e di Citeaux ( Cfr.:  Cluniacensi e Cistercensi e la regola del silenzio, in «Notizie in… controluce», Febbraio 2013, http://www.controluce.it/giornale-rubriche/giornale/rubrica-storia/item/65331-cluniacensi-e-cistercensi-e-la-regola-del-silenzio.html ). Arriviamo, così, nel 1059, quando Nicolò II intuisce che la Chiesa ha bisogno di purificarsi dalla politica e stabilisce che i vescovi devono essere eletti dai cardinali e non dal popolo. Nel 1075, Gregorio VII entra in attrito con il Papa e proclama un documento chiamato “Dictatus Papae”, cioè, Ordine del Papa, con cui proclama l’autorità del Papa, in quanto capo della Chiesa di Roma, attraverso leggi scritte che compongono il diritto canonico. Si tratta di un ordinamento che afferma il potere assoluto del papa, come essere superiore a tutti, proveniente dalla volontà di chi è interprete di Dio. Questo comporta una gestione del potere che prima era in mano ai nobili. Dopo il 1075 arriva l’imperatore Enrico VI che vuole abolire tutto ciò, per poter togliere il potere alla Chiesa e restituirlo ai laici. Il Papa Gregorio VII scomunica l’imperatore Enrico VI, i due lottano per anni, Enrico chiede, infine, perdono al Papa che non concede il perdono e si ha la tregua solo alla morte dei due. Di conseguenza sorge il problema noto come “lotta per le investiture” e per investitura si intende l’elezione dei vescovi, che doveva avvenire tra il clero escludendo i laici, questo tipo di accordo viene sancito con il Concordato di Worms del 1122, che stabilisce l’antico equilibrio conferendo al Papa il potere spirituale e all’Imperatore, quello temporale. Una soluzione non del tutto valida, in quando l’imperatore poteva esercitare, ancora il proprio potere dando ai vescovi incarichi civili da lui gestiti e sorvegliati. Intanto, si inizia a parlare della Terra Santa, il luogo in cui è nato Gesù, occupato dai Musulmani. Papa Urbano II chiede al popolo di salvare questi luoghi dai nemici. Partono i primi crociati, volontari, tra cui religiosi senza armi e armature, vestiti sole di stoffe e per questo detti “pezzenti”, la prima crociata è nota, anche, come “Crociata popolare”. Da qui seguono altre otto crociate, combattute con battaglie feroci. Si arriva al 1152, periodo in cui sale al trono Federico I di Svevia, detto il Barbarossa, che impone la propria autorità ai comuni diventati autonomi attraverso un trattato detto “la dieta di Roncaglia”. I comuni si riuniscono in una lega detta “lega lombarda” e sono: Milano, Bologna, Mantova, Brescia, Venezia, Modena e Ferrara. La guerra dura molti anni. Nel 1183 viene firmata la pace di Costanza. L’imperatore lascia ai Comuni la libertà di autogovernarsi, riscuotere le imposte, amministrare la giustizia, fare guerra e coniare le monete. Federico II si riconcilia con il Papa Alessandro II riconoscendo l’indipendenza della Chiesa dal potere imperiale.

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