Nozioni per affrontare la vita e anche l’Expo 2015. Intervista alla Prof.ssa Rossi

Nozioni per affrontare la vita e anche l’Expo 2015. Intervista alla Prof.ssa Rossi

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

 

Anticipazione di tematiche utili per affrontare l’Expo 2015, “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”. Intervista alla Prof.ssa Paola Rossi, Dipartimento di Biologia e Biotecnologia “L. Spallanzani”, Università degli Studi di Pavia.

 

images (1)Il tema dell’Expo 2015 è “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”. Quali sono i consigli nutrizionali fondamentali per uno stile di vita sano, in particolare per gli adolescenti?

«Abbiamo la possibilità di una lunga aspettativa di vita e dobbiamo mettere in campo tutte le strategie per “invecchiare in salute”. Si raccoglie da anziani ciò che si è seminato nel corso della propria esistenza. I consigli per uno stile di vita sano vanno pertanto insegnati fin da bambini. Un’alimentazione non corretta e l’inattività fisica sono, dopo il fumo, i maggiori rischi per la salute dell’uomo. L’American College of Sports Medicine per promuovere uno stile di vita sano negli adolescenti si riferisce alla regola 5+2+1, dove 5 sono le proporzioni di frutta e verdura da consumare giornalmente; 2 il numero massimo delle ore da dedicare ad attività sedentarie non scolastiche; 1 il numero minimo di ore da dedicare allo svolgimento di attività fisiche con intensità da moderata a vigorosa».

Spesso i quotidiani e anche alcuni siti riportano proposte di diete che non sono adatte a chiunque. Secondo quali principi deve essere scelta una dieta?

«Una dieta idonea è sicuramente quella che considera l’organismo nei suoi aspetti funzionali. Una dieta “fisiologica” deve essere basata sulle conoscenze relative agli ormoni che regolano il metabolismo. Questi ormoni hanno un evidente ritmo giornaliero, circadiano, che ci rende “catabolici”, in grado perciò di produrre energia nella prima parte della giornata e “anabolici” in grado di mettere in riserva, nella seconda parte della giornata. Il detto dei nostri vecchi: “Una colazione da ‘re’, un pranzo da ‘principe’ e una cena da ‘mendicante’, sottolinea l’importanza della ripartizione calorica dei nutrienti nell’arco della giornata. Questo approccio “fisiologico” ci rende pertanto capaci di seguire in modo armonico i ritmi degli ormoni che regolano il nostro metabolismo».

Il mercato di oggi offre troppo assortimento ed è difficile saper scegliere. Spesso per mancanza di tempo da dedicare alla spesa si rischia di comprare dei prodotti senza leggere l’etichetta. Che importanza ha l’etichetta dei prodotti alimentari?

«In generale la descrizione che compare sul prodotto alimentare contiene informazioni estremamente utili al consumatore. Una delle ultime diciture introdotte molto recentemente nelle etichette alimentari è quella relativa all’indice glicemico degli alimenti. L’indice glicemico degli alimenti descrive la velocità con la quale si modifica la glicemia e, quindi la concentrazione di insulina nel sangue. Un prodotto a basso indice glicemico permetterà di ottenere una glicemia più controllata, più armonica nel nostro corpo, evitando pericolosi picchi glicemici e ritardando la sensazione di fame. Alimenti a basso indice glicemico sono consigliati a tutte le persone e, in particolare, a chi soffre di diabete, una delle patologie in evidente crescita nei paesi industrializzati».

Quali sono le novità pavesi in ambito nutrizionale?

«Una delle branche dell’alimentazione in grande espansione è il campo nutraceutico. Il neologismo nasce dall’unione delle due parole “nutrizione” e “farmaceutica”, a sottolineare la valenza terapeutica del cibo. La Miconet, spin off accademico dell’Università degli Studi di Pavia fondata da ricercatori universitari produce integratori alimentari e prodotti nutraceutici con funghi medicinali, micoterapici. Nella medicina cinese da millenni alcuni funghi microterapici vengono utilizzati per rinforzare le difese immunitarie, nella sindrome metabolica e nella cura di alcune patologie neurodegenerative. Alcuni di questi funghi mucoterapici sono di produzione autoctona, isolati dal nostro territorio lombardo e fanno oggi parte di prodotti alimentari».

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