La mia testemonianza al Covid-19

La mia testemonianza al Covid-19

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

IMG_5656Ho visto del Covid le mura di casa: ed era febbraio!

Ho sentito dire del covid “non ne posso più”

E chiedersi “quanto durerà?”

Ho visto piazze svuotate e case blindate e negozi chiusi.

Ho visto supermercati presi all’assalto e reparti interi svuotati ai primi allarmi.

Del lievito diventato introvabile e di mascherine fatte in casa.

Ho letto alle porte delle farmacia che l’amuchina era esaurita e non c’erano mascherine!

E alle porte dei negozi “chiuso per salvaguardare la salute di tutti”.

Ho appreso che quando tutti erano in quarantena i carcerati volevano uscir

 

Ho saputo della morte di familiari che non hanno avuto i funerali;

Di persone vedere i propri cari caricati su un’ambulanza e per mesi non averne notizie:

in balia di una straziante attesa.

Di ospedali con solo reparti Covid.

E di medici e infermieri diventato eroi più dei calciatori.

 

Ho sentito mogli lamentarsi dei propri mariti

E sposine nervose per il matrimonio andato in fumo

E vecchiette senza messa: pure la chiesa era chiusa!

E chi si lamenta anche dei parrucchieri chiusi.

E gente chiusa in casa a mangiare e altre ad allenarsi, altre a creare, a cantare, altre a leggere e altre ancora lavorare.

In TV intrattenimento e notizie, ma mai reparti di ospedali!

E di cani che portano a spasso i propri padroni.

 

Ho saputo di madri costrette finalmente a fare da madri, perché da casa non si poteva uscire!

Ho appreso di coniugi costretti ad amare il proprio partner e non l’amante.

E fidanzati che potevano vedersi solo in chat.

 

Ho visto la scuola diventare online

Ho vissuto la DAD, ovvero didattica a distanza, senza mai aver avuto delle prove, ma tutto improvvisato con la tecnologia del momento:

Siamo tutti diventati servi di pc, tablet e cellulari, che se non ci fossero stati non ci sarebbero stati contatti, ma tutto si sarebbe arrestato!

 

Nessuno era pronto, eppure libri di veggenti lo avevano anticipato e film sul futuro lo avevano rappresentato.

 

Si chiama Covid-19 e non ha nessun nome il suo vaccino.

Ma la gente è tornata nelle piazze, nei locali, nei parchi! Eppure, lui non ha ancora preso in mano le sue valigie e ci guarda in cagnesco, perché tutto dipende da come rispetteremo le distanze giorno per giorno… e siamo arrivati a giugno e ancora portiamo la corona!

 

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