Halloween: alcuni chiarimenti

Halloween: alcuni chiarimenti

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

Halloween spiegata da Mon. Antonio Interguglielmi, Canonista, Cappellano Rai, Direttore Ufficio Aggregazioni Laicali della Diocesi di Roma.

 

 

halloween1. In questi ultimi anni si è sempre più diffuso il culto della festività di Halloween, un’aria che si respira con ampio anticipo nei supermercati e vari negozi. Per i Cristiani festeggiare Halloween significa non rispettare il primo comandamento: “Non avrai altro Dio all’infuori di me”?

 

«Questa diffusione della “festa” di Halloween, sicuramente legata come tutti i fenomeni di massa a questioni di marketing e quindi di profitto, prima che per l’aspetto religioso è preoccupante perché mostra un vuoto diffuso di idee e di capacità critica, oltre che di fede. Valutare l’aspetto religioso – che come diremo è tuttavia grave – è quasi voler dare una eccessiva valenza ad un fenomeno che è innanzitutto il sintomo chiaro del vuoto di idee a cui la società ci sta abituando. Dico questo perché è evidente che basterebbe poco per rendersi conto che ci troviamo dinanzi non solo ad una tradizione a noi estranea, ma anche connotata da profonda crudeltà, ignoranza e inciviltà: Hallowen si aggancia ai riti pagani delle popolazioni celtiche che credevano che per allontanare gli spiriti del male si dovessero compiere dei rituali che comprendevano orge, riti sanguinari, abuso di bevande alcoliche, offerta di sacrifici umani. Tutto questo serviva per ingraziarsi gli spiriti delle tenebre: era una sorta di festival della morte in onore di divinità pagane. Dietro l’apparenza “quasi” simpatica delle famose zucche (che rappresenta la testa di un morto), si propagandano così delle idee oscurantiste e violente: niente di meno adatto per essere insegnato ai bambini nelle scuole, dove questa tradizione la fa oramai da padrone in questo periodo».

 

2. Quali sono i pericoli celati dietro questa festa apparentemente carnevalesca?

 

«Molti e subdoli, quindi più complicati da riconoscere. Senza rendersene conto si insegnano riti e si accettano tradizioni di radice demoniaca e malefica: Halloween è così un’occasione per cercare di propagare una ideologia esoterica o, peggio, anche satanica. Tutto avviene con una parvenza di “simpatico carnevale”, che contiene invece riti pseudo-religiosi, che hanno una originale connotazione sacrilega e magica, sanguinaria e mortifera. I genitori, gli insegnanti, ovviamente i sacerdoti e i religiosi, con i catechisti, sono chiamati per primi ad informare e a difendere i più vulnerabili, appunto i bambini, da questa influenza negativa. La reazione dev’essere però soprattutto in positivo: rivalutare la bellissima festa di tutti i Santi, che fa parte della nostra cultura millenaria e di una tradizione fondata sulla carità, l’amore e la fratellanza. Non è più attraente e importante educare i figli a questi ideali, piuttosto che alle teste di morto, alle falci e ai riti sanguinari?

3. Come spiega l’attrazione che ha sul pubblico? forse mancano le dovute informazioni in merito?

 

«Come ho detto all’inizio è questo l’aspetto più grave: non avere la capacità critica di saper analizzare quello che ci viene proposto e pubblicizzato. La perdita di questa autonomia diciamo “intellettuale” fa sì che si diviene facilmente “manovrabili”: il mostruoso diventa simpatico, la violenza è mascherata da gioco, il demoniaco entra nel nostro modo di pensare, in punta di piedi. Sicuramente questo si collega alla diffusa crisi di fede, perché l’uomo che ha perso Dio si mette alla ricerca di qualunque cosa possa riempire questo desiderio d’assoluto; qui, chi ha la capacità di influenzare le coscienze, chi detiene i mezzi di divulgazione, trova un campo di conquista. Così, con Halloween si tratta di “camuffare” le cose: farle sembrare appetibili e belle, nascondendo quello che sono in realtà, dargli un’apparenza di gioco e di festa. Questo è proprio il modo di agire del demonio, che scambia il male per bene: un modo di agire che è ben descritto nel bellissimo libro Le lettere di Berlicche, di Clive Staples Lewis, che invito tutti a leggere. Lo scrittore inglese nella prefazione del libro esprime un concetto che ben si adatta al fenomeno di cui stiamo parlando: “Vi sono due errori, uguali e opposti, nei quali si può cadere nei riguardi dei Diavoli. Uno è quello di non credere alla loro esistenza. L’altro, di credervi, e di sentire per essi un interesse eccessivo e non sano. I Diavoli sono contenti d’ambedue gli errori e salutano con la stessa gioia il materialista e il mago”. Sublime paradigma di questo modo ingannevole d’agire sono le tentazioni di Gesù nel deserto, nelle quali il maligno usa la Parola di Dio per cercare, invano, di ingannare il Nostro Salvatore (Vangelo di Luca capitolo 4, 1-13)».

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