DDL firmato anche da Mattarella

DDL firmato anche da Mattarella

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

Su Facebook un messaggio del giusice Ferdinando Imposimato.

Immagine fonte Facebook.

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Il DDL, buona scuola è stato firmato anche da presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Vi è sconforto tra gli insegnanti, ma nessuno di loro si arrende e il giudice Ferdinando Imposimato, che da mesi sostiene la scuola pubblica, ha scritto nella sua pagina Facebook: «Cari amici, non possiamo lasciarci scoraggiare dalla legge sulla buona scuola approvata contro la volontà della maggioranza dei cittadini. Sappiamo che non è sempre permesso chiamare l’intero popolo alla formazione della legge. Ma quando ciò è praticabile, la legge acquista la più grande autorità. C’è nella espressione della volontà di tutto il popolo una forza prodigiosa. Quando essa si mostra in piena luce, coloro che vorrebbero proporre per dare attuazione alla scuola pubblica, ai diritti sociali dei docenti e degli studenti, alle necessità di rimuovere gli ostacoli alla libertà e alla eguaglianza e alla democrazia elettorale. La legge sulla buona scuola. che è a nostro avviso incostituzionale, non ci impedirà di lottare, convinti che se vogliamo che la vita si indirizzi verso alte mete umane, dobbiamo lavorare per i giovani e insieme con essi. Perché se è vero che i giovani sono la vita, è pur vero che essi hanno tutto di noi e sono quali noi li abbiamo formati. Così le responsabilità degli educatori vanno di pari passo con quelle dei giovani. Moro disse “chi può negare che i giovani siano così disorientati, senza alcun ideale cui accettino di votarsi con vero saldo semplice eroismo? Le lacune della cultura, della dittatura morale sono evidenti”. Ei Moro sulle cause della crisi, “l’ambiente familiare e quello della scuola, per una disattenzione diffusa, sono educati di prestigio”. Certo della capacità di ripresa dei giovani, ricorderò che “questo era compito della educazion, di quell’opera che comincia ai primi istanti della vita familiare e prosegue in ogni ordine di scuola, fino all’Università compresa”».

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