Certi laureati di oggi!: tutto fumo e niente arrosto?

di Tiziana Mazzaglia @TMazzaglia

 

Percorsi universitari poco formativi.

Premi-di-Laurea-2012-626x390Con il DDL la buona scuola è stata messa in discussione la formazione scolastica italiana, ma chi pensa a quella Universitaria? Su You Tube c’è un video a cura dell’avvocato Pietro Lipera, di Catania, intitolato “Laureati ma asini” in cui, attraverso slide è spiegato come un laureato in Giurisprudenza abbia solo un cumulo di nozioni, senza aver svolto la pratica. In questo modo, la formazione prevede solo teoria e molto spesso chi dopo la laurea accede al praticantato non sa neanche redigere atti. Si tratta, quindi di un percorso di studi che disorienta lo studente e non gli permette di entrare in contatto con la realtà. Un percorso orientato alla pratica, fin dai primi anni, potrebbe chiarire se quella intrapresa è la professione per cui si è portati. Non è un caso se molti grandi avvocati sono figli di avvocati ed hanno avuto l’esempio e l’insegnamento in casa fin dai primi anni. L’avvocato Giuseppe Lipera racconta di aver iniziato la pratica con il padre quando, ancora, non aveva compiuto i 19 anni, unendo i casi concreti con la teoria dei libri, maneggiando gli atti e le pratiche, vivendo il rapporto con i clienti. Tutti elementi indispensabili per accrescere la fiamma della passione verso una professione. Tutto questo oggi viene meno e chi si laurea non ha le capacità di affrontare il vero lavoro legale. Questo sarebbe un punto focale da rinnovare in tutti gli atenei italiani.

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