di Tiziana Mazzaglia
Viviamo sospesi tra un passato idealizzato e un futuro inquietante. Il ricordo di tempi andati ci avvolge con la dolcezza di una carezza invisibile, mentre l’ignoto che ci attende ci scuote con l’ansia dell’incertezza. Questo meccanismo interiore si chiama rosy retrospection: una tendenza a ricordare il passato più benevolo di quanto fosse realmente, una nostalgia che allieta l’anima ma talvolta distorce la verità. La nostalgia, sorprendentemente, non ci trattiene solo nel passato: secondo una ricerca, il 68–73% degli americani dichiara di rivivere epoche precedenti alla propria, specialmente quando avverte ansia per il futuro. Non è un rifugio immobile, ma un ponte che illumina il presente e infonde speranza per i giorni a venire. John Green lo spiegava così: “Imagining the future is a kind of nostalgia.” Immaginare il domani è già una forma di nostalgico sognare. E se la mente si riempie di quel che verrà, cresce anche l’ansia anticipatoria, quella tensione che anticipa eventi mai avvenuti: palpitazioni, inquietudine, insonnia. È come temere un’ombra che prenderà forma domani. Eppure, se ci riflettiamo, la nostalgia ci dona significato. Ci calma quando siamo soli, ci rammenta il valore delle relazioni, ci spinge a costruire ponti invece di muri: i ricordi ci legano a chi eravamo e ci aiutano a scegliere chi vogliamo diventare. Anche chi è incline alla malinconia, il cosiddetto neurotico, ottiene un beneficio psicologico dalla nostalgia, in termine di autostima e senso della vita. In tempi di caos, la nostalgia non ci incatena: ci prepara al domani. Ci aiuta a camminare dentro la complessità, ritagliando momenti di senso con cognizione. Spesso basta scrivere una lettera al sé futuro, osservare una foto amica o fare quiete sul volto di un volto caro. Un gesto semplice e così potente. Ecco che il passato non diventa solo ricordo, ma risorsa. E il futuro non è più paura, ma promessa. Come scriveva Dante: “There is no greater sorrow / Than to recall a happy time when miserable.” Eppure, il dolore del ricordo può trasformarsi in energia se ci permette di ritornare all’essenziale. La nostalgia non è fuga: è bussola. E l’incertezza del futuro non è minaccia, è invito.
L’immagine allegata è stata creata con l’Intelligenza Artificiale.
