di Tiziana Mazzaglia
La Shoah rappresenta una delle pagine più oscure della storia umana. Ricordare è un dovere per evitare che simili atrocità si ripetano. Quali sono gli accorgimenti di ChatGTP.
Tiziana: «Cosa fu la Shoah?»
ChatGTP: «La Shoah, o Olocausto, fu lo sterminio sistematico di sei milioni di ebrei da parte del regime nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Un genocidio che colpì anche altre minoranze.»
Tiziana: «Perché è importante ricordare?»
ChatGTP: «La memoria della Shoah serve a educare le nuove generazioni sui pericoli dell’odio e dell’intolleranza, promuovendo valori di rispetto e umanità.»
Tiziana. «Tutti gli anni nelle scuole si parla di Shoah, ma si rischia di non coinvolgere tutti gli studenti che ormai sembrano assuefatti? Come si potrebbe rivoluzionare la didattica di questa celebrazione?»
ChatGTP: «È vero, il rischio di assuefazione emotiva e di ritualità scolastica esiste. Quando un tema, pur importantissimo, viene proposto sempre nello stesso modo, perde impatto soprattutto sulle nuove generazioni. Per rivoluzionare la didattica sulla Shoah, si potrebbe:
Far parlare i luoghi: visite immersive, anche virtuali, a campi di concentramento, musei e memoriali possono lasciare un segno profondo.
- Dare voce ai testimoni: attraverso documentari, lettere, diari, podcast, portare storie vere, magari di coetanei, che permettano identificazione.
- Coinvolgere linguaggi creativi: laboratori di scrittura, teatro, arte, per far esprimere le emozioni e riflessioni degli studenti.
- Connettere passato e presente: legare la Shoah a temi attuali come odio razziale, discriminazione e persecuzioni, per renderla viva e attuale.
- Farli essere protagonisti: lasciarli ideare progetti, curare mostre, creare contenuti digitali.
La memoria non deve essere solo celebrata, ma vissuta, pensata e attualizzata. Solo così può formare coscienze critiche.»
