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Emiliano Luccisano: quel sorriso che ti cura ogni giorno

di Tiziana Mazzaglia

di Tiziana Mazzaglia

d215d279-a828-4ec6-ba41-3f3ab41252aeÈ nato sotto il cielo di Roma, nel 1987, Emiliano Luccisano, artigiano del riso, poeta della scena moderna, che mescola teatro, televisione e web in un alfabeto d’ironia lucida e leggera. Dall’Accademia di Paola Tiziana Cruciani ha raccolto i semi dell’arte, e li ha fatti fiorire nella Compagnia Controcorrente, dove ogni spettacolo è una finestra spalancata sull’umano. Ha prestato la sua penna a voci televisive come Made in Sud, Servizio Pubblico, TG5, I Fatti Vostri cucendo parole su misura per la satira di Dado e l’arguzia di Salvatore Marino. Con Canta la Notizia ha sollevato sorrisi e pensieri, vincendo il Premio Internazionale della Satira d’Attualità come chi danza sulle corde del presente senza perdere l’equilibrio. Nel silenzio del lockdown, il suo spirito creativo non si è spento: ha dato vita a volti comici tra le curve di un’auto, regalando sollievo nei giorni più chiusi. E ora che il sipario torna ad alzarsi, Rivoluzioni è il suo canto: un monologo che intreccia risate e riflessioni come fili di uno stesso abito, quello della nostra fragile e meravigliosa umanità.

«Come è cambiato il tuo approccio alla comicità passando dal teatro ai video online?»

«L’approccio non è cambiato, si è semplicemente ampliato nelle possibilità. Il mondo del video ti da degli strumenti che dal vivo non hai, e ti fa parlare ad una massa di persone infinitamente più grande. Di contro, nel live, questo mestiere devi saperlo fare davvero, cosa che gioverebbe anche in video, ma diciamo che li qualche escamotage c’è».

«Come sono nati i tuoi personaggi durante la pandemia e come hanno influenzato la tua carriera?»

«Sono nati dall’esigenza di restituire uno specchio delle personalità che si trovano dentro di noi, inevitabilmente contaminate dalla mia appartenenza a una città co e Roma che è una fabbrica inesauribile di personaggi. E deve aver funzionato in qualche nodo perché da quel momento il pubblico e le persone mi hanno sommerso d’affetto, cambiandomi la vita di molto, e di questo sarò sempre grato».

«Qual è stata la sfida principale nel creare un format satirico come Canta la Notizia?»

«Sono passati tanti anni. Con Dado e Marco Terenzi scrivevamo sotto forma di canzone con assonanze perfette, una notizia al giorno, che aveva un impatto fortissimo sul pubblico e sui diretti interessati, causandoci anche non pochi problemi. Il livello era talmente alto che la sfida era riuscire a replicare noi stessi tutti i giorni. È stata una grande scuola con degli artisti fantastici».

«Cosa ti ha spinto a dedicarti anche alla formazione e quali soddisfazioni ti ha dato?»

«La formazione ha sempre fatto parte di me. L’ambito del “laboratorio”, inteso come luogo e tempo in cui un gruppo di persone sperimenta linguaggi di comunicazione e spinge sé stesso oltre quei limiti che pensiamo di avere, è sempre stato per me una parte fondamentale per essere in grado di stare al mondo, di vivere il mondo e di capire il mondo. Non so come faccia chi non fa teatro».

«Come bilanci l’umorismo con i temi sociali e politici nei tuoi spettacoli?»

«Ah semplice, non lo bilancio. Ogni tanto ci provo a pensare cose puramente comiche, ma poi in un modo o nell’altro vado a finire sempre su temi sociali, di quelli che vanno detti forte e ad alta voce. Fa parte di me, il mio modo di vivere la società è descriverla, riassumerla e sottolinearla. Non credo che riuscirei a fare diversamente».

«Sono rimasta particolarmente colpita dal tuo umorismo sull’intelligenza artificiale. Nel personale cosa pensi dell’IA? La vedi in positivo o in negativo?»

«Io sono un curiosone, quindi vedo tutto in maniera per lo più positiva. Poi diciamo che non sono un mago della tecnologia, però ci ficco il naso pur arrancando, mi diverte. Certo, queste nuove realtà hanno sicuramente tanti rischi, soprattutto per i più suggestionabili e sprovveduti di noi. Per questo penso che restare ben radicati all’umano che ci è rimasto, sia un buon modo di sposare il progresso che avanza».

«Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi prossimi lavori o collaborazioni?»

«Quest’anno partirà la nuova stagione del JUNGLE PODCAST, in una veste più grande e divertente e non vedo l’ora. Poi ho fatto pace con i miei personaggi del web che sono ritornati più irriverenti che mai. Da Gennaio parte la nuova tournée del nuovo spettacolo che sto scrivendo in questi giorni. A Settembre invece sarò a Roma il 24 ad una conferenza al Teatro Ghione sui giudizi delle persone sul nostro peso e sui disturbi alimentari, tema che mi riguarda da vicino e a me molto caro. Poi avrò due serate all’insegna dell’improvvisazione: una il 27 Settembre al Teatro Vittoria di Roma con Tiziano Storti e una il 28 settembre con Patrizio Cossa al Teatro Porta Portese di Roma. E poi se ho tempo, finisco il trasloco».

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