di Tiziana Mazzaglia
Le bevande zuccherate – bibite gassate, soft drinks, succhi con zuccheri aggiunti – possono sembrare innocue, ma in ogni fase della vita portano con sé rischi seri. Nei bambini aumentano il rischio di obesità, carie dentale, disturbi metabolici precoci. Negli adolescenti si aggiungono problemi relativi al metabolismo insulinico, aumento della massa corporea grassa, alterazioni lipidiche nel sangue. Nell’età adulta e negli anziani le conseguenze possono amplificarsi: rischio aumentato di diabete tipo 2, malattie cardiovascolari, infiammazione cronica, steatosi epatica non alcolica, e potenzialmente perfino alcuni tipi di tumore. Un recente studio pubblicato su Nature Medicine su dati di 184 paesi stima che le bevande zuccherate abbiano causato circa 2,2 milioni di nuovi casi di diabete tipo 2 nel 2020, e 1,2 milioni di nuove diagnosi per malattie cardiovascolari. Nel mondo il consumo di bevande zuccherate è aumentato di quasi il 16% dal 1990 al 2018. In Italia si consumano in media 54 litri di bevande zuccherate pro capite all’anno, che corrispondono a circa 5 kg di zucchero aggiunto. Tra i bambini di 6‑10 anni, il 2019 del progetto “Okkio alla Salute” segnala che il 37,4% consuma bevande zuccherate e/o gassate meno di una volta a settimana, il 26,2% da 1 a 3 volte alla settimana, e solo il 4,6% una volta al giorno. Nel settore soft‑drink, tra il 2020 e il 2022, l’Italia ha ridotto del 13% lo zucchero immesso in consumo, pari a circa 24.000 tonnellate in meno. Quali sono i rischi per la salute?
– Diabete tipo 2: insegnanti dello studio globale stimano che una parte significativa dei nuovi casi nel mondo sia attribuibile al consumo regolare di bevande ad alto contenuto di zuccheri.
– Malattie cardiovascolari: aumentato rischio di infarto, pressione alta, dislipidemie. Chi consuma una o più bevande zuccherate al giorno ha un rischio maggiore di sviluppare queste patologie.
– Tumori orali: uno studio su oltre 162.000 donne ha evidenziato che chi consuma almeno una bevanda zuccherata al giorno ha un rischio aumentato fino a 5 volte per alcuni tumori della cavità orale rispetto a chi le consuma molto raramente.
Come uscire da questa dipendenza? Ridurre gradualmente la frequenza: non eliminarle tutte insieme, ma diminuire un giorno alla volta o sostituirle con acqua o bevande non zuccherate; Leggere le etichette: spesso i succhi “100% frutta” hanno comunque zuccheri naturali, ma molte bevande con “gusto frutta” contengono zuccheri aggiunti grandi; Promuovere alternative salutari: acqua aromatizzata, tè non zuccherato, infusi naturali, frutta fresca; Coinvolgere i bambini: educazione alimentare a scuola, limiti domestici, esempio degli adulti; Interventi politici: tasse sulle bevande zuccherate (sugar tax), regolamentazione della pubblicità, limiti per accesso nei distributori automatici. Non è mai troppo presto né troppo tardi per cambiare rotta. Minori consumi di bevande zuccherate significano più salute, più energia, meno malattie croniche. Ogni scelta conta: è un investimento su se stessi e un gesto d’amore per il proprio corpo, a qualunque età.
L”immagine allegata è stata creata con l’Intelligenza Artificiale.
