Perché il Fuorisalone?
di Tiziana Mazzaglia
Si è da poco conclusa la nuova serie del 2025 del Fuorisalone di Milano: un evento che richiama la presenza di gente da tutto il mondo, con code interminabili. Ma che origini ha e quale significato si cela nell’organizzazione? Nasce come un’estensione della storica fiera internazionale dell’arredamento, il “Salone del Mobile”, solitamente tenuta a Milano nei padiglioni di Rho Fiera. Con il Fuorisalone però ci si sposta nel cuore della città di Milano, nelle vie storiche centrali di Brera, Monte Napoleone, Tortona, Isola e Porta Venezia e coinvolge showroom, gallerie, negozi, cortili delle Università e cortili di palazzi storici. Si tratta di una serie di eventi che vertono al dare spazio alla creatività diffusa furi dai confini ufficiali della fiera, ritagliando visibilità anche a designer indipendenti e a brand emergenti, nonché coinvolgendo il pubblico a 360 gradi e inglobandolo in un’atmosfera magica con anche performance e installazioni tridimensionali immersive. La sua fama è dovuta al fatto che nutre d’arte le strade principali del centro divenendo il vero cuore pulsante della Design Week milanese. Capace di valorizzare i quartieri storici e di fondere design, arte, moda e food in eventi unici attraendo visitatori da tutto il mondo tra professionisti, curiosi, influencer e artisti ed offrendo un’occasione di networking e ispirazione in un contesto urbano e dinamico. Quindi, possiamo proprio dire che sia nato per uscire dagli schemi tradizionali e offrire un’esperienza culturale e sensoriale a tutto tondo per narrare agli spettatori il design in ogni sua forma, dentro la città stessa.